Emoji Of Soul, era il momento di mettere in gioco noi stessi

UGZ: Ciao ragazzi, prima i testi o la musica ?
EOS:
Ciao, sicuramente dipende dalla canzone, ma una stesura iniziale del testo generalmente viene prima della musica, poi viene rimaneggiato quando si veste della sua musica.

UGZ: Di tutti i brani che avete pubblicato, c’è una traccia a cui tenete particolarmente ?
EOS:
Sono tutti ugualmente figli, ma ci sono sempre delle preferenze, ad esempio dal nostro ep “Emoji of Soul”, io adoro “Non Svegliarmi”, Stefano “Mi nascondo nei desideri”. Ma le amiamo tutte e naturalmente ameremo tutte quelle che verranno.

UGZ: C’è una cover in particolare che vorreste inserire in un prossimo lavoro?
EOS:
Siamo legati a tante cover che sono rimaste in scaletta per anni, ma al momento non abbiamo pensato di inserirne una in un lavoro prodotto in studio, se non nei live, siamo molto concentrati sulla scrittura della nostra musica al momento.

UGZ: Siete mai stati presi dallo sconforto a tal punto di voler smettere ?
EOS:
Mai presi dallo sconforto c’è stato un periodo delle nostre vite in cui avevamo smesso di credere che potevamo fare musica, dopo abbiamo capito che c’era un vuoto in noi, una mancanza troppo grande, e abbiamo deciso che dovevamo cambiare approccio, dovevamo scrivere canzoni nostre, ci sentivamo come se avessimo dato già con le cover, con gli ascolti, con lo studio. Era il momento di mettere in gioco noi stessi!

UGZ: Artisticamente parlando, rifareste tutto oppure avete dei rimpianti ?
EOS:
Rifaremmo tutto, è stata una lunga e intensa formazione, che ci ha permesso di crescere e capire cosa vogliamo essere e fare.

UGZ: Scegliete un musicista di rilievo che avreste voluto nel vostro album
EOS:
Domanda difficile! Vivi o morti?! Italiani o stranieri?! Io risponderei Lucio Battisti o addirittura Jeff Buckley, Stefano probabilmente direbbe Thom Yorke, possiamo continuare a sognare e potremmo nominarne tanti altri!

UGZ: Dove sta andando la musica? E dove sta andando la vostra musica?
EOS:
Pensiamo stia andando in una bella direzione, c’è più varietà, anche nel mainstream, sia in Italia che all’estero. La nostra musica ha sfumature diverse, blues, pop, dream, quando scriviamo non lo facciamo in schemi predefiniti, naturalmente lo stile e il sound restano quelli, perché noi siamo questo, in un miscuglio di idee.

UGZ: C’è differenza tra ciò che ascoltate e ciò che in realtà suonate ?
EOS:
Ascoltiamo musica diversa nello stile e nel genere, perciò nella scrittura ci sono tante influenze quindi non suoniamo quello che ascoltiamo.

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