Esce “Veloci come in 500” il debut album degli Ananasnna

Il quintetto nasce dall’idea di Manuel Volpe (Studio Rubedo) di realizzare delle recording jam con musicisti che non avessero mai suonato insieme prima. Da un successivo spunto del compositore Stefano Risso deriva l’atipico ensemble selezionato per la registrazione: due batterie, due sax, un basso.
Incontrandosi per la prima volta, strumenti alla mano, il leitmotiv della session divenne presto quello di superare la simmetria dei due musicisti che suonano lo stesso identico strumento per creare, tutti insieme, l’illusione di un singolo musicista-Shiva ma con il doppio delle possibilità. Da qui ANANASNNA, il doppio del “quasipalindromo” riassunto in un nome ispirato a uno sketch del comic artist Sio Scottecs (da cui è stata estratta l’illustrazione con il nome della band in apertura di questo comunicato, ndr), e la sfida di incidere un album completo nello spazio limitato di quelle 48 ore a disposizione. Un giorno per comporre. Un giorno per registrare.
Il risultato è “Veloci come in 500”, disco di debutto in uscita venerdì 22 gennaio 2021 per AUAND Records in formato fisico e digitale. La release è stata anticipata dalla pubblicazione del singolo d’anteprima “Scatta il rosso” il 1° gennaio 2021.
Insieme all’album, arriva anche il primo videoclip ufficiale: registrato anch’esso durante la recording session, il video di “Peso a valle” è un montaggio di momenti rubati e presenta i musicisti in fase compositiva. Il videoclip è stato rilasciato oggi su lastampa.it.

Da una divertente “uscita” del fonico di presa diretta deriva il titolo-ossimoro “Veloci come in 500”, album d’esordio degli ANANASNNA che racchiude otto brani strumentali inediti e un’improvvisazione collettiva a cavallo tra il calore Motown e l’eclettismo alla John Zorn.
Veloci, ma senza fretta. L’album è stato registrato in 5 ore di presa diretta con i musicisti riuniti nella stessa stanza. Per superare la simmetria dell’ensemble e creare una tessitura di illusione acustica per l’ascoltatore, le composizioni sono state ideate con lo scopo di far suonare gli strumenti “doppi” sempre insieme, realizzando delle trame armoniche o timbriche più che delle vere parti solistiche: voci uguali che, inseguendosi melodicamente, contribuiscono a creare una tessitura armonica. L’album è uno scenario in movimento dove i sassofoni possono scegliere di agire in solo o come unicum mentre il dialogo continuo tra le due batterie scorre come un fiume sotterraneo di giochi poliritmici: strutture semplici ma con metriche differenti. Musica per ballare, insomma, ma anche per inciampare.

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