Filippo Ghiglione ci racconta il suo progetto Followtheriver

È da poco uscito Werewolves, il nuovo singolo di f o l l o w t h e r i v e r, progetto del geneovese Fillipo Ghiglione dai contorni internazionali. Abbiamo scambiato qualche parola con lui per saperne di più.

UGZ: Ciao Filippo, raccontaci qualcosa di quello è f o l l o w t h e r i v e r prima di questa tua ultima uscita, Werewolves.
FOLLOWTHERIVER :
Ciao, grazie mille per l’intervista!
“f o l l o w t h e r i v e r” è stato molte cose fino ad ora. Le origini del nome (River) nascono nel 2012, quando cercavo un nome d’arte per il mio EP di esordio in italiano.
Diventa poi un collettivo audiovisivo alla fine del 2014, fatto da diversi videomaker, illustratori, musicisti. Dopo diverso tempo, diversi cambiamenti e diverse piccole modifiche nel nome,
f o l l o w t h e r i v e r diventa il mio moniker e il mio progetto musicale a tutti gli effetti, qualcosa incastrato fra un alternative folk fatto di emotività, riverberi e malinconia e i beat elettronici larghi e spaziosi in cui poter dare il giusto spazio alla voce e alla chitarra.

UGZ: E cosa vorresti che fosse dopo questo singolo?
FOLLOWTHERIVER :
Mi piacerebbe che f o l l o w t h e r i v e r fosse una sorta di astronave con cui poter viaggiare attraverso le mie canzoni, veri e propri pianeti ognuno con il suo ecosistema e le sue leggi fisiche, per poterle capire, studiare e infine raccontare a tutti.

UGZ: Come nascono le tue canzoni? L’ispirazione nasce dalla parte più acustica o quella più elettronica?
FOLLOWTHERIVER :
Di solito la primissima stesura delle mie canzoni viene fatta in macchina: mentre guido riesco a liberare la mente e a raccogliere i pensieri su nuove canzoni, nuove tematiche, nuovi testi e nuove melodie (sempre stando attento alla guida!). Raccolgo poi tutti questi pezzi del puzzle come note vocali e cerco di ritagliarmi alcuni giorni da passare nel mio luogo del cuore, una piccola casa fra le montagne della Valle D’Aosta, per ricomporli e creare le canzoni con voce e chitarra acustica.
Diciamo che la parte più “elettronica” viene sviluppata in un secondo momento, con l’aiuto del produttore Federico Malandrino.

UGZ: Se avessi potuto collaborare con un artista internazionale o italiano per Werewolves, chi sarebbe stato?
FOLLOWTHERIVER :
Se potessi collaborare con qualsiasi artista internazionale (nel mondo dei sogni) la prima scelta sarebbe sicuramente Justin Vernon. Con il suo progetto Bon Iver ha davvero plasmato e cambiato il mio modo di fare e vedere la musica. Parlando invece di artisti italiani uno di quelli che apprezzo maggiormente per affinità sonora e ricerca testuale è Niccolò Fabi, anche poter collaborare con lui sarebbe davvero una cosa bellissima.

About The Author