Fiume Nero – “Lovecraft Cap II”
2 min readBand italiana già attiva da diversi anni, i blackster Fiume Nero giungono al terzo full-length della loro carriera e lo fanno seguendo le orme del precedente album, almeno a livello lirico, portando avanti quella tradizione legata allo scrittore H.P. Lovecraft che loro sembrano amare, esaminando più nello specifico il libro oscuro “Necronomicon”.
In realtà la band in questione sin dal monicker potrebbe essere accostata alla stragrande maggioranza dei gruppi black metal senza personalità od originalità, e questi element nel black metal non sarebbero per forza dei difetti, sia chiaro, ma nel loro caso ci si trova dinnanzi ad un album molto lungo e variegato, in cui la band cerca di offrire una certa varietà. I brani solitamente hanno una lunghezza considerevole e all’interno di essi i Fiume Nero sembrano familiarizzare anche con altri generi come il doom o persino qualcosa di vagamente avantgarde.
In tutto questo la batteria, che sembra a tutti gli effetti non umana, ha un ruolo fondamentale nel rendere le composizioni ciniche, fredde e diaboliche. La lingua italiana conferisce al tutto un fascino ancora più arcaico e oscuro e difficilmente episodi come l’iniziale “Necronomicon” non vi farà venire la pelle d’oca e farà aumentare la voglia di proseguire con l’ascolto! E finirete in bellezza con l’interminabile suite “Mors Omnia Vincit”, ritrovandovi davvero senza forze, ma allo stesso tempo incuriositi. Infatti consiglio di prestare più ascolti a questo album, perchè tante piacevoli insidie le troverete solo con impegno e dedizione.