5 Ottobre 2024

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Gipsy Tales, il coraggio di affrontare delle sfide

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Classica, cantautorato, indie e gospel: incredibile da dirsi ma questi sono i generi musicali dai quali provengono i componenti dei Gipsy Tales, prima di riunirsi sotto la “grande famiglia del folk”.
Le varie esperienze hanno fatto sì che Dario, Francesco, Gloria, Anna e Fabio creassero una band con un’identità musicale forte e precisa pur spaziando nella scelta e nell’arrangiamento dei brani.
I Gipsy Tales nascono in provincia di Lodi nel 2017 nasce come un progetto di cover e inizia a suonare a pochi mesi dalla nascita, nei palchi più prestigiosi del lodigiano.
Durante la pausa forzata a causa della pandemia nel 2020 iniziano a lavorare su un progetto di brani inediti che li porta nel maggio 2022 alla pubblicazione del singolo d’esordio “Il ballerino” che fa da apripista al primo disco “Finis terrae”, pubblicato il mese successivo.

UGZ: Di tutti i brani che avete pubblicato, c’è una traccia a cui tenete particolarmente ?
Anna
: Il disco presenta tematiche differenti e anche mood diversi nel raccontare le varie storie, e ciascuno ha quindi il suo pezzo preferito, in base anche alle proprie sensibilità.
Ad esempio, confesso, io mi emoziono ogni volta che canto Eco, per l’intensità del testo e per l’andatura incalzante della melodia.
Dario: “come gli inglesi alle cinque ho voglia di te”. Il testo mi rispecchia, ricopro di ironia una cosa molto seria. Racconto un periodo passato a capire se io e questa “lei” fossimo compatibili e innamorati. Siamo stati insieme 6 anni, quindi direi che lo eravamo 🙂
Gloria: “Finisterre” perchè cresce man mano di intensità,poi rallenta.. un po’ come il nostro vivere e camminare. Mi rispecchia.
Francesco: Il mio brano preferito, dal punto di vista musicale e per la storia raccontata, è Harrydiamo.

UGZ: In questo album si parla di tematiche…… ?
Gipsy Tales:
C’è un filo rosso che collega tutte le storie raccontare nei nostri testi, ovvero avere il coraggio di affrontare delle sfide. Nel brano d’apertura, “il complessino folk” raccontiamo la nostra sfida personale nell’avere pensato di scrivere pezzi nostri, in un genere che in Italia non è mai stato tanto di moda. In “eco” e in “il ballerino” raccontiamo di sfide vissute dai protagonisti per uscire da problemi un po’ più seri, Eco parla di anoressia. Fino al brano finale, cover a parte, dove si capisce che il vero obiettivo del “camminare” non è tanto la meta, ma le emozioni che provi per raggiungerla.

UGZ: Siete mai stati presi dallo sconforto a tal punto di voler smettere ?
Gipsy Tales:
Sì, nel 2019. Il mondo del lavoro 2.0 fatto sui turni ci ha messo tanto in difficoltà da farci prendere dallo sconforto nel cercare date. Anche la continua ricerca di un violinista l’ha fatto (Caterina, in formazione oggi, è la quinta che cambiamo). Ma poi Francesco ha lanciato l’idea di provare a scrivere dei pezzi nostri e questo ci ha fatto tornare un entusiasmo mai provato prima!

UGZ: Artisticamente parlando, rifareste tutto oppure avete dei rimpianti ?
Gipsy Tales:
L’unico piccolo rimpianto è non aver potuto provare in sala prove i pezzi così come poi sono usciti, non avendo, all’epoca, batteria e basso in formazione fissa. Ora anche questo problema sembra aggirato.. Ops ma vi ho fatto un grande spoiler 😛

UGZ: Potrebbe sembrare una domanda banale o magari lo è : Dove sta andando la musica? E dove sta andando la vostra musica?
Gipsy Tales:
La musica sta andando nella stessa direzione del mondo, verso una fruizione usa e getta. Mentre la nostra musica vorrebbe andare verso Finisterre, vorrebbe che fosse un momento di riflessione, relax e divertimento interiore.

UGZ: C’è differenza tra ciò che ascoltate e ciò che in realtà suonate ?
Dario:
Per me no, i nostri brani sono quello che cerco nella musica. Un mix tra il folk, il cantautorato e la musica “indie”. Anche perchè difficilmente avrei credibilità nel cantare qualcosa che a priori non sento totalmente mio.
Anna: Sono sempre stata innamorata della musica black e delle sue grandi voci femminili (Aretha Franklyn e Etta James per citarne giusto un paio) e continuo ad essere molto attenta alla scena gospel contemporanea, ma ora che sono nei Gipsy ascolto molto di più rispetto a prima gli album dei cantautori italiani, sia dei grandi nomi del passato sia di artisti più recenti, e ho scoperto, anche grazie a Francesco e a Dario, la musica “indie”.
Francesco: Io ascolto raramente musica folk, quindi per me la risposta è si. Tuttavia, quando penso a un pezzo da scrivere, mi ispiro molto ai diversi generi che ascolto, quindi in un certo senso, entra a far parte dei nostri brani.
Gloria: Per me la risposta è un cinquanta e cinquanta. Perchè io ascolto veramente di tutto, quindi sì, anche il folk!

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