Il Silenzio Delle Vergini, l’obbiettivo è sempre quello di sperimentare

Il progetto Il Silenzio Delle Vergini, fondato nel 2016 da Armando Greco (già al lavoro con Tic Tac bianconiglio, Lexus) chitarrista poliedrico milanese, nasce da un’idea concettuale e mentale che unisce più generi musicali e le esperienze sonore che hanno influenzato l’artista. Il primo concept album della band “Colonne sonore per cyborg senza voce”, pubblicato a febbraio 2017 dall’etichetta ferrarese (R)esisto, suona un po’ noise, stoner, new wave e perfino gotico nelle sette canzoni strumentali, nel quale Armando Greco ha riversato tutto il suo vissuto sia musicale che letterario, partendo dalle realtà concrete, fino ad arrivare alla forma artistica del disegno giapponese e le trame originali di alcuni manga orientali come “Cyborg 009”. L’uscita dell’album è stata anticipata dal singolo “004 (Non ho)”, dedicato alla figura del cyborg 004 dell’omonima saga, e alla figura di Santa Cecilia, protettrice dei musicisti, qui interpretata come infausta delegata e portatrice di morte. I Consensi al progetto ISDV non tardano ad arrivare. Nell’estate 2017 entrano in studio per la realizzazione del nuovo lavoro, sotto la guida di Massaga Produzioni e la produzione artistica di Massimiliano Lambertini e Michele Guberti, presso l’Animal House Studio di Ferrara.
Il 2 marzo 2018 esce il nuovo EP “Su Rami Di Diamante”, distribuito e promosso da (R)esisto. Le atmosfere cupe e oscure lasciano il posto così alla freschezza di brani introspettivi e psichedelici, grazie anche all’ingresso nel gruppo di Cristina Tirella (già anche lei attiva precedentemente nei Tic Tac Bianconiglio).
Nello stesso anno entra a far parte della band, Francesco Lauro Geruso, nel ruolo di batterista, e dopo due anni di lavoro, gli ISDV escono il 6 marzo 2020, con l’album “Fiori Recisi”, anticipato dal singolo “Il treno dei desideri’’.
Il disco è distribuito dalla label (R)esisto Distribuzione in collaborazione con I Dischi del Minollo.
Nell’ottobre del 2020, entra a far parte della band Marco Costaioli, già al lavoro con il gruppo bergamasco Progetto Zero, in sostituzione di Francesco Lauro Geruso.
Nell’estate 2021 il gruppo entra in studio, al Natural Head Quarter di Manuele Fusaroli a Ferrara, con le sapienti mani di Michele Guberti, per registrare il nuovo album. Nel frattempo, il gruppo continua a suonare chiudendo date in locali storici del Nord Italia, tra cui il Bloom.
“Alba Varden” è il nuovo singolo della band, disponibile dal 01 aprile 2022, su tutte le piattaforme digitali e dal 06 aprile in rotazione radio e video, distribuito da (R)esisto.
“Berenice” è il secondo singolo, che anticipa il nuovo album “La chiave di Berenice” (I Dischi Del Minollo / (R)esisto Distribuzione / Audioglobe).

UGM: Di tutti i brani che avete pubblicato, c’è una traccia a cui tenete particolarmente?
ISDV:
I brani che abbiamo proposto sono delle piccole storie, ogni canzone
rappresenta un passaggio, un passaggio verso un nuovo inizio.
Abbiamo bisogno di raccontarci e raccontare quello che vediamo.
Non abbiamo un brano preferito, ma probabilmente in base al momento che viviamo, suonandolo dal vivo, un brano può avere più o meno feeling.

UGM: Due singoli come anticipazione! A cosa è dovuta la scelta?
ISDV:
Questo album ha avuto una lunga gestazione, e quindi abbiamo pensato che due singoli avrebbero prodotto un buon interesse e riscontro da parte del pubblico.

UGM: Artisticamente parlando, rifareste tutto oppure avete dei rimpianti?
ISDV:
Non abbiamo nessun rimpianto, se siamo arrivati al quarto disco, vuol dire che abbiamo ancora molte cose da dire.

UGM: Scegliete un musicista di rilievo che avreste voluto nel vostro album
ISDV:
Ci sono molti artisti che avremmo voluto, ma pensiamo anche che un featuring spesso sia fatto solo per muovere qualche ascoltatore in più, e si basi poco sulla creatività.
Noi esigiamo da noi stessi, una volontà costante di sperimentazione e ricerca.

UGM: Potrebbe sembrare una domanda banale o magari lo è: Dove sta andando la musica? E dove sta andando la vostra musica?
ISDV:
La musica sta vivendo uno dei periodi più brutti della sua storia, soprattutto la musica alternativa italiana.
All’estero, ci sono ovviamente maggiori possibilità, perché è tutto più snello e meno vincolante.
In Italia, bisogna parlare sempre dei soliti argomenti, e molto poco di quello che non funziona perché il nostro paese deve apparire sempre come il bel paese.
L’emancipazione che noi affrontiamo in questo disco, è un argomento visto come obsoleto, che molti giovani non colgono.
Ma voglio provare ad essere ottimista, e spero che le cose cambino.
Per quanto riguarda noi, non so dove andremo, sicuramente l’obiettivo è sempre quello di sperimentare.

UGM: C’è differenza tra ciò che ascoltate e ciò che in realtà suonate?
ISDV:
Si, dire di si.
Vogliamo provare a fare sempre cose diverse, e quindi contaminare.
Se decidessi di fare sempre il solito disco, probabilmente venderei tutti gli strumenti, perché verrei meno a uno dei nostri capisaldi, la creatività e la genuinità della proposta.
Gli artisti che ascoltiamo, spesso hanno scelto strade più semplici, ripetendosi, cosa che noi preferiamo non fare.

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