“Marsa” è l’album d’esordio di Mammaliturchi

Marsa è l’album d’esordio di Mammaliturchi, disponibile da oggi, 23 settembre, su tutte le principali piattaforme streaming per Vetrodischi, distribuito da The OrchardMamma li turchi si urlava dalla costa quando da lontano si vedeva arrivare lo straniero, ed era subito il panico. La città di turno improvvisamente interrompeva la routine quotidiana per prepararsi all’incontro con un nuovo mondo. Chi si preparava per la guerra, chi per la sconfitta, c’era chi festeggiava e chi già si lamentava, alcuni curiosi attendevano l’arrivo nascosti tra le bancarelle ormai abbandonate mentre altri si chiudevano in chiesa a pregare. Tutti ugualmente pervasi dalla paura ma magari anche segretamente attratti dal nuovo mondo che gli si manifestava di fronte. Le canzoni del nuovo album di Mammaliturchi provano a parlare di tutto ciò: dell’incontro di mondi diversi, della tensione che crea il loro scontro. In questo contesto le epoche e i luoghi esistono, con tutti i loro orpelli e aspetti più folcloristici, ma in un ordine cronologico che può cambiare e su una mappa che piegandosi su sé stessa può far coincidere parti del mondo lontanissime.

Il titolo dell’album, Marsa, è un termine che viene dall’arabo antico e che racchiude diversi significati: il porto, l’attracco, il mare, dove assistiamo all’incontro, alla paura e alla magia della scoperta. Marsa è anche una delle tante parole che rappresentano il retaggio di un’invasione passata, un’espressione dal significato complesso che richiama suoni e sapori lontani. Nell’album Il cantautorato italiano incontra la psichedelia e l’influenza dei tanti ascolti che hanno accompagnato l’autore nei suoi anni di vita all’estero in giro per il mondo. I maestri del rock argentino e cileno anni’80, lo psych-rock anatolico turco degli anni ’70, il folk siciliano e tanto altro, tutto tenuto insieme da un sound polveroso, come le cose vecchie ma preziose ritrovate in una casa abbandonata.

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