Matteo Maione, cantare l’amore come qualcosa di primordiale

Dall’8 ottobre è disponibile in rotazione radiofonica “Magma”, nuovo singolo di Matteo Maione pubblicato su tutte le piattaforme di streaming il 1° ottobre.
Cantare l’amore come qualcosa di primordiale che sta all’origine del tutto, disegnarlo come un flusso senza fine che ci avvolge dall’inizio del tempo: questo l’obiettivo di Matteo Maione con il suo terzo singolo, “Magma”, un brano nato per raccontare l’amore, mistero assoluto della nostra vita, usando gli elementi della natura – l’acqua e il fuoco, le rocce e la terra, la lava e il vulcano – a simboleggiare in modo sensoriale, visivo e uditivo, l’eruzione di questo sentimento, la fuoriuscita di quell’ardente magma che altro non è che la nostra stessa esistenza.
Abbiamo deciso di scambiare quattro chiacchiere con lui.

UGZ: Qual è la giornata tipo di Matteo Maione? 
Matteo:
Mi sveglio verso le 7:00, poi vado al lavoro e ritorno verso le 16/17; quando il tempo lo consente faccio una passeggiata ascoltando musica o, se devo restare a casa, mi metto al computer a produrre nuovi brani; la sera mi piace guardare un film, una serie o andare al cinema.

UGZ: In che modo Magma riflette il tuo ultimo periodo? 
Matteo:
È un brano nato durante il primo lockdown in un mio momento sentimentale molto delicato; allo stesso tempo però credo che mai come in questo ultimo periodo l’amore può aiutarci a combattere le difficoltà e i cambiamenti sociali e umani che si sono verificati negli ultimi ormai quasi due anni; e allora “risalire dal fondo” significa ergersi finalmente al di sopra del dolore e della perdita, “eruttando in un mondo” per far esplodere fuori tutto ciò che abbiamo accumulato dentro; e finalmente affrontare il vulcano “tenendoci per mano”, vivere insomma fino in fondo la passione, senza paura, addirittura fino al punto di farla incenerire, per poi rinascere nuovamente.

UGZ: Scrivi brani autobiografici? 
Matteo:
Sì, nascono sempre da una suggestione, da un’emozione legata al vissuto quotidiano.

UGZ: Perchè in quest’ultimo periodo sembra sia più importante il “singolo” e non quello di album? Come ti poni tu, come ascoltatore, a riguardo? 
Matteo:
Un singolo a volte esaurisce in sé quello che vuole esprimere, a volte invece rappresenta l’embrione di qualcosa di più grande.

UGZ: Hai già in programma il prossimo brano?
Matteo:
In realtà ho cominciato a pensare ad un mio primo album già da un po’ di tempo, dato che ho composto un buon numero di brani con i quali poter tracciare un percorso più completo di ciò che mi sono prefisso fin dall’inizio.

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