Matteo marchese, esce oggi 7 Ottobre il nuovo singolo e video feat. Diamante, “Africa Tornerò” 

AFRICA TORNERÒ è il nuovo singolo e video di MATTEO MARCHESE e anticipa l’album di debutto “DOT” in uscita in autunno per l’etichetta The prisoner records.
Un omaggio all’Africa in termini di cultura e tradizione da parte di due musicisti – Marchese e Diamante, autore delle strofe della canzone – che, pur non essendo nati lì, è come se fossero stati lì da sempre, perché quei suoni, quei profumi risuonano in loro allo stesso modo. «Pensavo a un movimento ritmico del Camerun» – afferma Matteo Marchese. «Il Bikutsi mi ha sempre colpito per questa commistione e unione dei ritmi binari e ternari. Un po’ come un uomo che cammina in due e si ascolta il cuore che batte in tre. Volevo un punto di incontro tra il nostro modo di muoverci e quel mondo lontano. Così ho pensato ad un ibrido tra Sally Nyolo e il rap. La mia voce è l’inizio del viaggio e Diamante ne è la continuazione e il completamento».Questo invece il racconto di Diamante:
«Sono nato in Brasile a Salvador da Bahia, terra di mescolanze nella quale elementi delle culture antiche, principalmente dalla Nigeria all’ Angola, sono ancora ben presenti e riconoscibili nella cultura locale. Penso spesso che la mia pelle sia il risultato di chissà quanti incontri, di chissà quante e quali provenienze. La mia vita di figlio adottivo invece è il risultato di due tipi di amore: quello del coraggio di abbandonare un figlio con la speranza di dargli un futuro migliore e quello che ci vuole per viaggiare per il mondo per trovare e farsi scegliere, mantenere e crescere per poi tornare allo stesso coraggio di lasciare andare. In AFRICA TORNERÒ mi sono sforzato di incidere il profondo rispetto che ho per chi proviene da uno qualunque di quei 54 stati, quelli che a causa del nostro retaggio post-coloniale vengono sempre ridotti ad un solo nome: Cile, Brasile, Cina, Francia, Spagna, Africa… “Per segnare un legame che supera la dimensione materiale del viaggio, perché Lei è già dentro di te e in ciascun* di noi”; alle parole del ritornello di Teo “Siamo dentro all’Africa” potrei aggiungere come suggerisce la mia amica Rahel Sereke del Coordinamento Antirazzista Italiano: “Africa, sono già qui”».
 AFRICA TORNERÒ è il terzo estratto da DOT, l’album che segna il debutto solista di Matteo Marchese – già produttore e arrangiatore, nonché batterista per artisti quali Ghemon, Syria, Paletti, Tonino Carotone, Ila and The Happy Trees – in uscita a Novembre 2022 per The prisoner records. Un viaggio esplorativo nei territori della musica che Matteo da sempre ama, accompagnato da alcuni amici ed eccezionali musicisti che condividono la sua visione dell’arte e che hanno scelto di affiancarlo in questo percorso.

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MATTEO MARCHESE – BIOGRAFIA
Matteo Marchese nasce a Genova nel 1976 da padre genovese e madre istriana e da piccolissimo si trasferisce in Val Camonica. I luoghi sono fondamentali per il suo futuro approccio alla musica. La contaminazione tra la calma del mare e la durezza della montagna lo porteranno a cercare un’unione tra i due ambienti. La distanza tra i luoghi viene percepita come la distanza tra le persone e nella musica trova il modo di sentire un’unione. Studia batteria world e funk e insieme ai suoi maestri scopre che il mondo può fornire una tavolozza di impressioni e di viaggi. Apre uno studio di registrazione con un socio, il Cavò Studio, che diventa una delle realtà jazz più affermate nei primi 2000. Lavora con  Ishtar, Schema, Philology, Sony, Warner  e con musicisti del calibro di  Mario Biondi, Rosalia de Sousa, Lee Konitz, Fabrizio Bosso, Renato Sellani, Paolo Fedrigotti, Moni Ovadia, Ares Tavolazzi. Al lavoro di fonico e produttore affianca come batterista dal vivo e in studio artisti come Sirya, Ghemon, Robi Zonca, Ila and The Happy Trees, Tonino Carotone, Flabby. Nel 2005 Inizia il suo percorso alla scoperta della musica dell’uomo e con Carlo Sinigaglia stabilisce un nuovo modo di fare musicoterapia che viene descritto nel libro “Il giorno in cui abbiamo inventato l’acqua calda”. Inizia a tenere seminari e corsi (Fondazione Besta, Ospedale Don Gnocchi), oltre che a operare in contesti relazionali e di riabilitazione con forme di handicap grave. Decide di vendere lo studio e di usare la musica per aiutare le persone. In questo percorso impara quanto la musica possa fare per un essere umano e decide di farne la sua principale attività. Un modo di crescere come persona e musicista. Nella sua musica porta le esperienze fatte nel mondo parallelo della mancanza di relazione. Il disco “Dot” è la prima forma che Matteo ha trovato per descrivere geograficamente ed emotivamente il suo mondo cercando di unire i posti dentro e fuori di noi. 

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