Pietro Panetta, l’ispirazione permette di scrivere e comporre in modo istintivo e fluido

Disponibile in rotazione radiofonica “DISSONANZE COGNITIVE” (Just in Record), il nuovo singolo di PIETRO PANETTA.
“Dissonanze cognitive” è il titolo del nuovo singolo di Pietro Panetta, un brano tra il rock e il grunge che, con un filo di ironia, descrive quello che dall’artista è visto più come un pan-demonio che una pandemia. Nel brano vengono espresse alcune frasi “contradditorie” che si sentono spesso pronunciare quando si parla di questo ormai sdoganato e quantomeno noioso argomento. Le parole in causa sembrerebbero quelle di un “credente” viste dagli occhi di uno “scettico”. Molta attenzione è stata data nel non toccare l’argomento troppo in profondità e non mostrarsi da una o l’altra parte. Infatti, anche nel ritornello, che prevede una serie di “vieni con noi” ripetuti, non risulta ben chiaro da quale delle due “parrocchie” arrivi la richiesta.
 
Dichiara l’artista a proposito del suo nuovo brano: «Ho scritto questo brano partendo da una riflessione sul periodo storico che sta vivendo il genere umano, dove molti dei valori morali e diritti civili stanno via via scomparendo. Si perdono i freni inibitori e l’uomo è chiaramente incattivito da una società sempre più frenetica e tecnologica, per molti versi asettica, dove mostra difficoltà nel rallentare e relazionarsi per gioire ancora una volta dei piaceri della vita, gustando le piccole cose».

UGZ: Presentati in qualche riga a chi sente parlare di te per la prima volta.
Pietro Panetta:
Sono appassionato di musica e arti creative fin da bambino. Ho iniziato a comporre musica elettronica con un programmino per pc e qualche anno dopo mi sono dilettato come deejay, esperienza terminata molto velocemente. Successivamente è arrivato il mio primo campionatore AKAI. All’età di diciassette anni ho iniziato a suonare la chitarra. Non vivo una vita da rocker fatta di trasgressioni e vita notturna. Amo il sole, il mare e stare all’aria aperta, sono un cinefilo d’eccezione e prediligo film e serie di fantascienza.

UGZ: Cos’è più importante nella vita di un artista: l’ispirazione o la disciplina?
Pietro Panetta:
La disciplina penso che abbia un certo peso, soprattutto nei primi anni artistici ma l’ispirazione, quella non deve mai mancare, altrimenti si perde qualcosa nel processo creativo. L’ispirazione permette di scrivere e comporre in modo istintivo e fluido, come se tutto si posizionasse al proprio posto in maniera automatica.

UGZ: Qual è la situazione ideale per ascoltare “Dissonanze Cognitive”?
Pietro Panetta:
La situazione ideale… Si potrebbe ascoltare in auto mentre si va ad una manifestazione pacifica contro le restrizioni imposte dal Governo, oppure la si potrebbe ascoltare serenamente mentre ci si reca ad uno dei tanti HUB. Ad ognuno la propria scelta… Prima e dopo i pasti o anche durante l’aperitivo, per chi può entrare nei bar. Il brano tratta un argomento attualissimo che riguarda tutti. Spero che in qualche modo possa anche aiutare a riflettere e a porsi qualche domanda in più sulle assurdità e contraddizioni che stiamo vivendo in questo periodo. Per chi si è proposto volontariamente o per chi non ha avuto scelta.

UGZ: Ci racconti un aneddoto sulla realizzazione del videoclip?
Pietro Panetta:
Il videoclip riprende l’immagine di copertina del brano, rappresentato da una ragazza futuristica con la testa rasata, un’antenna installata sulla testa e una farfalla posizionata sulla bocca a simboleggiare un silenzio imposto. Durante la lavorazione è stato creato un frame che mostra la ragazza di tanto in tanto strizzare l’occhio in segno di complicità.

UGZ: Hai voglia di raccontarci qual è stato il più bel concerto cui hai assistito?
Pietro Panetta:
The Unholy Alliance! 2011, Milano. Concerto con: Slayer, Slipknot, Children of Bodom, Hatebreed. Dovevano esserci anche i Pantera ma all’ultimo non si sono presentati.

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