Scirocco, c’è un’esigenza dietro la mia musica

Scirocco è il vento. Scirocco è nel mezzo di una relazione conflittuale con le onde: le accarezza ma vuole domarle. Classe ’99 dalla provincia di Napoli, Luca D’Agostino nasce musicalmente come colonnista per cortometraggi per poi iniziare a pubblicare le sue canzoni. Scirocco è un cantautore dalla fortissima vena Pop. Il singolo MINE gli vale la prima copertina ufficiale Spotify (Scuola Indie), l’inserimento in New Music Friday e in Indie Italia e la permanenza per dieci giorni nella Viral – 50 in Italia.
Nei successivi brani prosegue il suo percorso fatto di conferme discografiche. “Per non scomparire”, l’ultimo dei quattro singoli che precedono il debut EP “Neppure la pioggia ha mani così piccole“, in uscita il 25 febbraio, è da 7 settimane su Scuola Indie e Indie Italia

UGM: Ciao Scirocco, è da poco uscito il tuo debut EP “Neppure la pioggia ha mani così piccole“. Cosa racchiude questa frase?
Scirocco:
Il titolo proviene da una bellissima poesia, scritta un po’ di tempo fa da E.E. Cummings, che io ho scoperto grazie a un film di Woody Allen – “Hannah and her sisters”. In particolare, c’è una scena in questo film, in cui il protagonista, un uomo di mezz’età, in libreria con la donna per cui comincia a sentire qualcosa, si ritrova fra le mani questo libro, questa poesia, e le dice che gli fa pensare a lei. Il titolo dell’EP racchiude questo tipo di mediazione, fra l’umano e il non umano, in una dimensione altra, intermedia, fra musica e vita, libri e pensiero, pioggia e mani.

UGM: Accanto ai singoli già usciti, ci sono alcuni inediti. Come definisci le tue canzoni a chi non le conosce, prima di ascoltarle?
Scirocco:
Tentativi di esteriorizzazione, espressioni di necessità. C’è un’esigenza dietro la mia musica, che a volte è velata, altre volte è urlata a piena voce.

UGM: La tua è una scrittura molto introspettiva, che arricchisse di sapori e gusti messaggi semplici, che potrebbero insegnare qualcosa a tutti. Ci sono artisti di ieri e di oggi a cui ti ispiri?
Scirocco:
Punti di riferimento nella musica ne ho tanti. Punti cardinali, un numero ristretto; fra questi sicuramente spontaneamente mi verrebbe da annoverare Dalla, per la musica di ieri, Brunori per la musica di oggi. E ancora: Verdena, Bluvertigo, Carmen Consoli: la scena a cavallo fra i ’90 e gli ’00 è incredibilmente densa.

UGM: Come nasce il tuo songwriting? Il processo è sempre lo stesso o cambia da canzone a canzone?
Scirocco:
Il processo nasce da una forma di istinto, il compimento del processo è frutto di una limatura. Ci sono, poi, processi più lunghi, processi più brevi. Un po’ come le storie d’amore.

UGM: Come ti immagini queste canzoni su un palco?
Scirocco:
Me le immagino vissute, me le auspico vere. Se c’è uno strumento che porterei sempre con me sul palco, quello è la verità.

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