The Jolly Shoes Sisters feat Enrico Rava, fuori il nuovo singolo “Like Aretha used to sing”

In radio e su tutte le piattaforme digitali il brano Like Aretha used to sing del duo The Jolly Shoes Sisters, una topical song “al femminile” dalla travolgente veste swing and roll.
Del brano, interamente scritto da Laura Fedele (e già premiato nel 2019 dalla Fondazione Estro Musicale, nell’ambito del concorso riservato agli inediti, sezione Jazz) è stata realizzata dal duo una nuova versione, accompagnata dal videoclip ufficiale, per la regia di Danilo Sbergia.
Registrato in presa diretta a Il Cortile Studio da Massimo Caso e Amedeo Bianchi, con la partecipazione di Franco Cristaldi al basso, il brano è distribuito dall’etichetta La Stanza Nascosta Records del musicista e produttore Salvatore Papotto.

Special guest Enrico Rava, al flicorno.

Ho scritto questo brano appositamente per le Jolly Shoes Sisters- racconta Laura Fedele- seguendo le orme della tradizione ma inserendo anche un tocco di “modernità”. Il testo -tutto al femminile, coerentemente con il nostro progetto- prende spunto dalla discriminazione sessuale che ancora oggi, nel 2020, è purtroppo argomento più che mai attuale: in sintesi, è un grido di ribellione contro ogni forma di oppressione e repressione, fisica, mentale, umana e sessuale.

IL PROGETTO THE JOLLY SHOES SISTERS

Il duo The Jolly Shoes Sisters nasce nel 2019 dall’incontro di Laura Fedele e Veronica Sbergia, due anime jazz & blues dalla strepitosa vocalità, veterane dei palchi nazionali e internazionali.
Laura Fedele, cantante, pianista, fisarmonicista, autrice e docente, ha preso parte alla rassegna Just like a woman, al fianco di nomi quali Patty Smith e Dee Dee Bridgewater, al prestigioso Jazz and Heritage Festival a New Orleans, e a diverse edizioni del Festival Jazz di Ascona (CH). Si è esibita alla Mozartsaal della Liederhalle a Stoccarda (D), al Casinò di Lucerna (CH), a Le caveau de l’Huchette (Parigi), al Jazz Club di Gent (Belgio) ed al Blue Note (Milano).
Ha all’attivo dodici album, due pubblicazioni didattiche e due spettacoli musical-teatrali, 87 Tasti-Storie di vita e canzoni di Tom Waits -scritto insieme al regista Jacopo Boschini- e Sola con un cane: canzoni e dissertazioni tragicomiche sulla solitudine (andato in scena anche allo Zelig di Milano).
Tra gli artisti con i quali ha collaborato: Paolo Tomelleri, Giorgio Gaslini, Enrico Intra, Sandro Cerino, Rob Sudduth, sassofonista di San Francisco, già componente della band di Huey Lewis, e Alex Schultz, chitarrista swing-blues di Los Angeles; e ancora, nel 2011, Scotty Barnarth (attuale direttore della Count Basie Orchestra) e Scott Hamilton, nel 2011 e 2013.

Veronica Sbergia, cantante, ukulelista e suonatrice di washboard, è l’unica artista italiana ad aver preso parte al prestigioso Mustique Blues Festival (Caraibi) ed. 2012 e 2013.
Ha partecipato a numerose rassegne internazionali (tra le altre: Notodden Blues Festival, Shetland Folk Festival in Scozia, Lucerne Blues Festival, Cognac Blues Passion, The Big Wheel Festival on the Isle of Man (UK), Autumn in Blues in Poland, Primavera in Black a Barcellona, BluesBaltica a Eutin (DE), Pistoia Blues Festival, Porretta Soul Festival, Fylde Folk Festival, Sidmouth Folk Week, Divan du Monde di Parigi).
Nel 2013 ha vinto, con Max De Bernardi, l’European Blues Challenge e ricevuto L’Oscar del Blues dalla Kayman Records.
Tra i lavori discografici Alter (con gli F.B.A, 2004), Ain’t Nothing in Ramblin’ (2007), Veronica & The Red Wine Serenaders (2009,Totally Unnecessary Records/Audioglobe); D.O.C. (2011); Old Stories for Modern Times (2012), The Mexican Dress (2014), Live at Duse (2015)
Ha preso parte in qualità di vocalist all’ultimo album di Stefano Barotti (Il grande temporale, La Stanza Nascosta Records, 2020)

The Jolly Shoes Sisters propongono con invidiabile smalto interpretativo una selezione di hot jazz e swing, restituendo con spirito ludico le suggestioni di un periodo che va dai Roaring Twenties, “I ruggenti anni venti”, agli anni quaranta.
Polistrumentiste e autentiche virtuose della voce, The Jolly Shoes Sisters coniugano tradizione e modernità, regalando all’ascoltatore un felice, talora serrato, interplay vocale e architetture pianistiche sofisticate e brillanti, puntellate dalla ritmicità primitiva e coinvolgente del washboard.
Alle riletture del canzoniere degli anni Venti- Quaranta, nelle quali sembrano convivere rigore filologico e gusto per la sperimentazione, si affiancano, in scaletta, brani originali: vere e proprie topical song “al femminile”, sempre in linea, nelle sonorità, con le atmosfere musicali care al duo.

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