The Vaccines, “Back in Love City”, il quinto album in arrivo il 10 settembre (AWAL/Self)

Con ‘Back in Love City’, il quinto album in arrivo il 10 settembre, The Vaccines hanno confezionato il disco più euforico, viscerale e visionario della loro carriera, tredici brani che mostrano il quintetto di Bristol in ottima forma. Registrato a El Paso, Texas, presso Sonic Ranch, con il produttore Daniel Ledinsly (Tove Lo, Zara Larson, TV On The Radio, Rihanna) ‘Back in Love City’ arriva inoltre a dieci anni dall’acclamato debutto con ‘What Did You Expect From The Vaccines?’, l’album che catapultò la band nel mondo del rock and roll moderno.
Ispirato da città immaginarie – dalla versione di Los Angeles di Ridly Scott in Blade Runner a Fear City di Cowboy Beebop – così come luoghi quali Los Angeles, Tijuana e Tokyo, l’idea di Love City ha preso forma quando il frontman Justin Young si è stabilito, in uno scambio di case, a Los Angeles, alimentando il suo fascino per la disconnessione: “I literally swapped lives with a stranger. I lived in in house and drove his car while he lived in mine, but we’d never met and had no previous connections.”
Un’isola dei piaceri dei tempi moderni – utopia e distopia in egual misura – Love City è nata dal fascino della band per le emozioni, per le comodità e dalla disperazione per la connessione umana: “In some obvious ways we’re more connected than ever. But we’re also more polarised than we’ve been for 100 years and the world is getting colder. What if there was a place where love and other emotions had run dry – but you could go to Love City to get them?” afferma Young.
Come sfondo per i racconti iperbolici dell’album di evasione del 21° secolo, il titolo Love City ha permesso al songwriting di Young di prosperare come mai prima d’ora, immaginando The Vaccines come la house-band di Love City, un luogo dove sicurezza, conforto e soddisfazione sono offerti tanto quanto l’amore, dove il piacere mentale e fisico è in vendita e dove nessuno deve essere solo.
‘Back in Love City’ è stato ultimato nel 2020 e mixato da Andrew Maury (Lizzo, Post Malone) con la produzione aggiuntiva di Fryars (Pharrell Williams, Mark Ronson). Non è un disco frutto del lockdown, ma il suo tema di evasione nella vita moderna risuona più che mai nell’era della pandemia. È anche un enorme balzo in avanti musicale per la band, e mentre il marchio di fabbrica della spavalderia da surf e l’esaltazione occidentale del suono dei The Vaccines rimangono, ‘Back in Love City’ è il disco più impegnativo della band.
‘Back in Love City’ è anche un omaggio ai numerosi fan che da anni seguono la band e che con loro sono cresciuti, adottando i loro dischi come colonna sonora dell’adolescenza, delle serate fuori e degli indimenticabili festival. The Vaccines hanno condiviso sangue, sudore e lacrime con le prime file di tutto il mondo, ma la pandemia ha scoperto che Young ha un legame ancora più stretto con i fan, nuovi e vecchi: “I know their names and I talk to them on social media, and it’s weird that it’s come through being pulled apart and separated and locked away.”
“This album was so fun and liberating to make and reminded us all that the most important thing is to enjoy making music with each other. For the first time ever it feels like we haven’t just made the best album we could given the circumstances – full of caveats and ‘ifs’ and ‘buts’ – we’ve made an album we all truly love and want to listen to. I think it has an abundance of all our best qualities – and that’s how it should be!” conclude Young.

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