Proveniente dalla Sicilia, Helen Burns è un progetto post-punk con influenze alternative e stoner, caratterizzato da un suono caldo, scuro ma tagliente, a volte bagnato e malinconico, a volte secco, incandescente, come le fiamme, e come la Sicilia stessa.
La band compone e lavora all’interno di una casa in campagna, in un paesino della provincia di Catania, dove si vive, si suona e si scrive rigorosamente insieme. Ancora prima di essere una band, Helen Burns è una famiglia. Il legame e il rapporto che li unisce sono ciò che spinge gli Helen a fare musica e a condividere quei valori e quei sentimenti per cui scrivere diventa necessario, e che li ha portati a comporre il loro primo album: The Rain Caller, un album che tramite la violenza e la malinconia della pioggia, racconta di emozioni personali e altrui.
Dopo un primo tour in Italia, varie date nel territorio siciliano tra cui il concerto insieme a Nile Marr, e l’uscita dei primi singoli, l’album “The Rain Caller” verrà pubblicato venerdì 15 Novembre 2024.
Di tutti i brani che avete pubblicato, c’è una traccia a cui tenete particolarmente ?
Forse Raincaller, ma forse diremmo una bugia. Non riusciamo a non essere troppo affezionati a tutte.
Pensate che il vostro genere possa andare all’estero ?
Si, totalmente. Ma non pensiamo ci siano molti generi non adatti in realtà.
Artisticamente parlando, rifareste tutto oppure avete dei rimpianti ?
Sicuramente abbiamo imparato molte cose sbagliando. Anzi soprattutto sbagliando! Per questo non credo faremmo dei cambi anche se ne avessimo la possibilità.
Scegliete un musicista di rilievo che avreste voluto nel vostro album!
Nel ruolo di strumentista credo nessuno. Ma le idee artistiche e gli approcci alla produzione di molti artisti inglesi odierni ci hanno sempre attirato, fin da quando abbiamo formato gruppo. Lavorare con gente come James Ford, o Dan Carey, o Damon Albarn, o Mark Bowen, e tanti altri… sarebbe un sogno.
Potrebbe sembrare una domanda banale o magari lo è : Dove sta andando la musica? E dove sta andando la vostra musica?
La musica in generale per fortuna va un po’ ovunque. Come sempre, da sempre. Non ha una traiettoria ne giusta ne sbagliata. Si evolve con chi la vive, nel corso del tempo. Ed è sempre infinitamente varia. Non ha tempo o direzione il più delle volte. Certo se pensiamo a come vorrebbe essere utilizzata da certi individui nell’ultimo periodo che viviamo, o se pensiamo ai livelli a cui viene abbassata in alcune trasmissioni televisive.. li viene la pelle d’oca. La nostra musica invece non sappiamo dove andrà. Intanto cerchiamo di insegnarle a camminare!
C’è differenza tra ciò che ascoltate e ciò che in realtà suonate ?
50 e 50. Ci piace non limitare gli ascolti. E poi la musica non è solo da scrivere, o da rapportare a ciò che dobbiamo scrivere noi. C’è tutto un lato di scoperta e piacere molto importante nella musica. Però ascoltiamo anche davvero tantissime band simili o vicine a noi. Specialmente odierne.