IZINE, ho imparato a non avere aspettative
4 min readAnticipato dal singolo “Il vento soffia da Marte”, esce in CD e su tutte le piattaforme digitali, il 25 ottobre 2024, “Fuori dal mainstream” il primo EP del cantautore parmigiano IZINE, pubblicato e promosso da Alka Record Label, prodotto da Michele Guberti (Massaga Produzioni) presso il Natural HeadQuarter Studio di Ferrara.
Così il cantautore emiliano presenta il lavoro: L’ecologia, la sostenibilità, la ricerca dei propri spazi emotivi ed il riappropriarsi del proprio tempo sono alcuni dei temi contenuti in questo primo lavoro solista di Izine, “è qualcosa di completamente diverso rispetto a tutto quello che ho scritto in passato, in particolare per quanto riguarda le sonorità, ho dato spazio al flusso delle emozioni senza cercare di imbrigliarlo in qualcosa di prestabilito”.
Di tutti i brani che hai pubblicato, c’è una traccia a cui tieni particolarmente ?
Ciao! Tengo molto a tutte, però se devo citarne una cito “Ma quanto sei bella?” perché è una canzone a cui sto pensando molto in queste settimane. Non so se vi è mai capitato di cercare di aver voglia di spiegare a qualcuno quanto sia speciale la sua vita per voi e quanto vorreste proteggere questa unicità… La canzone parla di questo, l’ho scritta per la mia compagna Elena e vorrebbe anche essere per lei una sorta di carezza da ascoltare nei momenti più difficili come monito per ricordarle quanto sia importante.
“Il vento soffia da Marte” è il singolo scelto come anticipazione ! A cosa è dovuta la scelta?
Lo abbiamo scelto perché sia come sonorità che come scrittura poteva ben rappresentare il lavoro che avevamo fatto ed allo stesso tempo indicare la direzione da seguire, anche per i prossimi lavori che registreremo in studio. Ho già scritto molto materiale nuovo e credo che questa canzone possa essere un buon anello di congiunzione tra questi brani ed i prossimi che verranno pubblicati.
Artisticamente parlando, rifaresti tutto oppure hai dei rimpianti ?
Non ho rimpianti, anche perché ho imparato a non avere aspettative. Cerco sempre di lavorare in modo serio e con il massimo impegno per fare le cose bene, a volte quasi ossessivamente, ma proprio per non lasciare nulla di intentato; allo stesso tempo però accolgo quanto di buono viene con serenità e cerco di essere grato per ogni minimo segnale positivo, nulla è scontato e bisogna imparare a dare senza aspettarsi di ricevere per poter vivere tutto al meglio.
Scegli un musicista di rilievo che avresti voluto nel tuo Ep
Mi piacerebbe fare qualcosa con Pierpaolo Capovilla, lo ritengo un uomo di grande cultura (non solo dal punto di vista musicale) e lo seguo ormai da tanti anni in tutti i suoi progetti; stimo molto il suo impegno politico e sociale e condivido molti dei suoi punti di vista per cui sarebbe sicuramente interessante poter parlare con lui e fare qualcosa insieme.
Potrebbe sembrare una domanda banale o magari lo è : Dove sta andando la musica? E dove sta andando la tua musica?
La musica purtroppo sta andando in una direzione pericolosa, parlo del ruolo che la musica sta assumendo nelle nostre vite, di come questo stia cambiando in peggio ed in modo credo irreversibile. Ok, sono cambiate le modalità con cui ascoltiamo la musica e questo ci può stare (lo abbiamo già visto accadere negli ultimi decenni), il problema è che il “come” ascoltiamo sta influenzando il “cosa” ascoltiamo perché spesso chi fa musica nel mainstream preconfeziona musica in base alle modalità di ascolto: sempre più veloci, sempre più distratte, sempre più disimpegnate e sempre meno memorabili… canzoni tutte uguali fatte con lo stampino per essere ascoltate “a pezzi” in modo “leggero”, e questo per i contenuti non va affatto bene.
Per non parlare poi del capitolo IA che meriterebbe un’intervista a parte per quanto credo possa essere nocivo se utilizzato in modo improprio (cosa che chiaramente sta già avvenendo…).
La mia musica invece non va da nessuna parte 🙂 cammina piano piano ma assiduamente lungo il suo percorso che è più simile ad una stradina di campagna, ben lontano dalla statale, una strada poco battuta… fuori dal mainstream.
C’è differenza tra ciò che ascolti e ciò che in realtà suoni ?
Oggi come oggi, molta! Ascolto tante cose diverse, dalla classica, al pop, al metal, all’elettronica, quindi per forza di cose ciò che suono è diverso da ciò che ascolto. Diversamente da ciò che succedeva da giovane, quando ciò che suonavo era praticamente identico (o ci provava) a ciò che ascoltavo, ora ciò che suono è forse più una sintesi di tante cose che mi piacciono e soprattutto parlando di “genere” e di “forma” è forse più simile ad un flusso musicale, poco intermediato da un concetto iniziale… cioè quello che compongo oggi viene fuori così com’è e non mi sforzo di imbrigliarlo in un genere definito… è una cosa che mi fa sentire molto libero.
Grazie mille per questa intervista e per lo spazio dedicatomi.