“Una vita troppo onesta” è il primo EP di Pagano
4 min readIl passo è quello del cantautore, la penna anche. E le canzoni si susseguono a rivelare un universo di pensieri intimi e profondi, con malinconia ma senza troppa amarezza: Una vita troppo onesta è il primo EP di Pagano.
Sei canzoni che sembrano nascere nella parte più scura di un jazz club, a fine serata, dopo qualche bicchiere e la voglia di cantare le piccole amarezze e le piccole gioie che la vita riserva.
Anticipato dalla title track uscita lo scorso 5 novembre, Una vita troppo onesta, composto da sei brani inediti, è il primo EP di Pagano, che ha curato personalmente musica e testi di ogni brano, mentre per gli arrangiamenti e la produzione si è avvalso dell’aiuto del produttore Giacomo Anichini dello studio “FCT Recording” di Firenze.
Il filo conduttore dell’EP è l’introspezione, l’analisi di sé e l’accettazione delle proprie imperfezioni. Questa accettazione di sé è rappresentata graficamente nella copertina del disco, disegnata dall’illustratrice Valentina Tamburrano, da un cerchio “fatto male”, non chiuso e quindi imperfetto e fuori forma.
“Questo EP parla di introspezione e conoscenza – racconta Pagano – Parla di accettazione di sé, di scoperta dei propri limiti, delle proprie paure, delle proprie imperfezioni ma anche dei propri punti di forza.
È un EP che mette insieme sei brani inediti che raccontano sei anni di vita, passati soprattutto a Firenze e che hanno avuto un impatto fondamentale sulla mia persona”.
L’EP riflette su quanto sia difficile affrontare i propri tormenti, angosce e limiti, ma vuole essere anche un invito a esplorarsi con coraggio, a scoprire la propria forza e a ritenersi persone di valore, nonostante le tante cose che non si sopportano di se stessi.
L’EP, interamente autoprodotto, esce in maniera indipendente sia in formato digitale sulle principali piattaforme, sia in formato vinile.
Tracklist (con i commenti di Pagano):
Una vita troppo onesta
La vita troppo onesta è una vita squilibrata ma in senso opposto rispetto alla vulgata tradizionale. Una vita in cui ci si concede troppo poco e ci si ama troppo poco. In questo brano ho provato a rompere gli schemi e a lasciarmi andare, trasportato dal flow.
Mi nascondo
Se nella title track critico la vita “troppo” onesta, in questo brano cerco di riscoprire l’importanza dell’essere comunque onesti verso se stessi e di dirsi sempre la verità. Nel trattare noi stessi come amici sinceri, penso che possiamo scoprire di avere dentro di noi un grande alleato.
Forte
La mia è una generazione molto sfigata (parlo dei millenials). In questo brano ho cercato di infondere un po’ di coraggio, invitando l’ascoltatrice a guardarsi dentro, per scoprirsi più forte di quanto non pensi.
Spazzolino blues
È molto difficile dire quando inizia una storia d’amore. C’é chi dice dopo un po’ di tempo, c’è chi dice che bisogna dirselo espressamente… Il mio criterio è lo altra persona, allora state insieme!
Un mondo casuale
In fondo siamo solo esserini che reagiscono a tutta una serie di coincidenze e di cose random che ci succedono mentre facciamo altri programmi. In questa casualità assoluta sono stato fortunato, perché ho incontrato te.
Ulivi dentro i bonsai
Casa manca sempre e a volte mi faccio prendere da una certa nostalgia e dalla voglia di dedicarmi alle cose veramente importanti.
Pagano (all’anagrafe Mario Pagano) nato il 13 agosto 1990 a Manduria (TA), vive a Bruxelles e dal 2017 ha un progetto cantautorale solista in cui riversa stati d’animo di vario tipo. Scrive principalmente canzoni per pianoforte e voce, ispirandosi molto ad artisti come Paolo Conte, Vinicio Capossela e Yann Tiersen. Nelle sue canzoni tende a mischiare il jazz e il blues con la tradizione cantautorale italiana, pur amando moltissimo anche il funk e il soul.
Ama dire che scrive “musica per posti piccoli”, perché in luoghi così si sta più stretti ed è più facile parlarsi, conoscersi ed entrare in intimità. Per lui la musica è principalmente “consolazione”, un’arte che deve necessariamente esprimere, accogliere e raccontare allo stesso tempo le bellezze e le difficoltà del proprio vivere. Stare al mondo non è per nulla facile e se qualcuno o qualcosa può aiutarci a farlo in maniera più leggera, tanto meglio.
Finisce quindi per scrivere una musica molto intima e preferisce suonarla in acustico, al pianoforte, magari con una tromba al suo fianco. Un live in un piccolo locale infatti è il setting che predilige. Nelle sue canzoni cerca di raccontare la sua vita da expat, fra alti e bassi. Spesso finisce per scrivere sul rapporto con le sue origini ma anche di come lavoro e tecnologie stiano cambiando il nostro modo di stare al mondo e le nostre relazioni interpersonali, specie quelle d’amore.
Nel 2020 ha pubblicato i suoi primi due singoli. Il primo si chiama “Ryanair” e racconta le difficoltà legate agli amori a distanza. Il secondo invece si chiama “Cara Giulia” ed è una canzone dedicata a sua sorella e alla loro infanzia insieme in Puglia. Nel 2022 ha pubblicato un altro singolo dal titolo “Un piatto di coriandoli”, che racconta gli stati d’animo altalenanti che si vivono quando si chiude un’importante storia d’amore.
Pagano dal vivo
Octopus Heart – Bruxelles (10/12/2024)
Coopera – Putignano (20/12/2024)
Piola Piccola – Bruxelles (24/01/2025)