Alis colpisce per freschezza e per una voce prorompente, e che si adatta ad un tessuto sonoro contaminato da generi quali l’alternative rock e il grunge. Questi sette brani sono semplici nelle strutture, a volte sono basati sui soliti quattro accordi e poco altro, ma la formula funziona alla grande e i singoli finora estratti e relativi videoclip mettono allo scoperto una ragazza che ha molta volta voglia di farsi notare dal pubblico che conta.

Sbirciando sulla rete ci si rende conto anche che questi singoli (“Appartengo alla Luna”, “Ossigeno” e “Vai al Diavolo”) hanno raccolto un sacco di visualizzazioni, e questo ci rende felici. Sì, perchè è lampante che in questo ep di debutto intitolato “Demone” ci sia del talento vero, e ci sia il giusto mix tra tormento, malinconia e voglia di riscattto.

Si avvertono anche vaghi influssi più moderni dovuti all’uso di synth ed effetti vari in alcuni brani, ma la base rimane fondamentalmente rock, e i ritornelli sono la vera forza di un lavoro che punta tutto sul sentimento e poco sulla tecnica tout-court, ma sarebbe un grave sbaglio non notare che i musicisti che hanno partecipato a questo album sanno davvero come si suona e sanno dosare al meglio la tecnica, mettendola al servizio di canzoni che sono belle proprio perchè non troppo elaborate.

Non è facile immaginare questi brani con prestazioni strumentali da “sboroni”. Insomma, qui tutto sembra incastrarsi alla perfezione e difficilmente potrete liberarvi da linee vocali che sono contagiosissime. A noi il disco è piaciuto molto e non vediamo l’ora di sentire altro materiale da parte di Alis!

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