Gli Hell Theater ci parlano del loro nuovo album “S’Accabadora”

La reincarnazione di cinque spiriti maligni, provenienti da un passato antico e da terre remote, ha dato vita a quello che sarebbe diventato l’incubo di ogni creatura vivente su questo pianeta.
Un’antica profezia è stata scritta su antichi e polverosi manoscritti: secondo questi, cinque entità dedite al male si sarebbero unite sotto un’unica bandiera; innominabili al momento della loro apparizione sulla Terra, sono ora conosciuti con i nomi dati loro dai miti e dalle leggende: la Morte, il Corvo, la Freccia Nera, il Massacro. La loro missione è diffondere il terrore, la paura, il male e la dannazione dell’Inferno.
Carestia, povertà…questi sono solo l’inizio del loro lavoro. E solo loro sono consapevoli di ciò che porterà il flusso del tempo.

UGM: Ciao ragazzi, spiegateci il nuovo album “S’Accabadora” con poche parole se possibile!
Hell Theater:
È un concept album che traspone in musica la storia della “femmina ACCABADORA”, una figura tradizionale sarda, realmente esistita alla quale venivano attribuite doti magiche. Il suo ruolo era quello di porre fine per pietà alle sofferenze dei moribondi e malati terminali. Talvolta i parenti, per proprio tornaconto, ingannavano l’Accabadora facendole commettere di fatto un omicidio di una persona non realmente in fin di vita: questo vile comportamento innescava una maledizione per l’intera famiglia e le generazioni future. Questo è l’incipit di S’Accabadora ed è la prima volta che una storia simile viene raccontata in un album metal.

UGM: Di tutti i brani che compongono il vostro ultimo album, c’è una traccia a cui tenete particolarmente?
Hell Theater:
Sicuramente “Mamuthones Dance” e “Domus de Janas” sono sintesi molto efficaci della nostra composizione musicale.

UGM: Quale cover vi piacerebbe fare, ipoteticamente, per poterla inserire in un futuro album? E ne avete già realizzate?
Hell Theater:
Sarà molto difficile che in un nostro album possa trovare spazio la cover di un brano di un’altra band. Supportiamo la musica originale ed inedita, non escludiamo di poter omaggiare qualche band con un tributo in sede live, ma nulla di più.

UGM: Artisticamente parlando, rifareste tutto oppure avete dei rimpianti?
Hell Theater:
In passato abbiamo avuto numerosi incidenti di percorso e sfavorevoli vicissitudini personali, che sul momento ci hanno fatto rimpiangere certe opportunità sfumate, ma con il senno di poi, riteniamo che anche questi difficili passaggi siano stati utili a delineare la band inossidabile che siamo oggi, per cui: nessun rimpianto.

UGM: Scegliete un musicista o una band di rilievo con cui vorreste dividere il palco almeno una volta nella vostra vita!
Hell Theater:
Abbiamo un raggio di ascolto musicale a livello personale così ampio che è difficile individuarne una perché apprezziamo molte band. Sicuramente però il nostro obiettivo è quello di poter fare concerti con il supporto del nostro pubblico e non necessariamente avere visibilità grazie al pubblico di altri, come ovviamente accade con i primari head liner. Detto questo sarebbe un’esperienza memorabile condividere il palco ad esempio con i Ghost o i Mercyful Fate.

UGM: Potrebbe sembrare una domanda banale o magari lo è: dove sta andando la vostra musica?
Hell Theater:
Si sta diffondendo abbastanza, anche grazie a internet, ma la strada da fare è ancora tanta. Miriamo a poter avere più live, dove veniamo sempre molto apprezzati. La nostra musica non è facile ad un primo ascolto, ma il riscontro positivo che abbiamo avuto dalla critica e dalle persone che ci hanno ascoltato, ci fa ben sperare.

UGM: C’è differenza tra ciò che ascoltate e ciò che in realtà suonate?
Hell Theater:
Speriamo proprio di sì! Se così non fosse, non avremmo raggiunto il nostro obiettivo principale: ovvero dare il nostro contributo con personalità e originalità alla scena metal italiana.

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